Roma, da settembre il centro diventerà “Zona 30”: il limite per ridurre velocità, incidenti e vittime

Sicurezza stradale
La delibera per alcune aree strategiche. "Gli incidenti sono aumentati e servono provvedimenti incisivi". A Bologna l'adozione del limite aveva innescato polemiche con Salvini, smentito dai numeri

A partire dal prossimo settembre il Centro storico di Roma diventerà “Zona 30”: il limite massimo di velocità sarà fissata a 30 km/h. La misura fa parte del piano del Campidoglio per ridurre il numero di incidenti e vittime della strada e per aumentare sensibilmente la sicurezza della circolazione. È stata già approvata in delibera, mancano le ultime firme. Non è la prima città che ha adottato la misura: tra le grandi città italiane si distingue il modello di Bologna che pure aveva innescato una polemica politica.
Non era stata accolta da tutti benissimo, infatti, all’annuncio all’inizio del 2024, la “Zona 30”. In particolare il segretario della Lega e vice primo ministro del governo Meloni, Matteo Salvini, aveva attaccato la giunta del sindaco di centrosinistra guidata dal sindaco Matteo Lepore. Il limite “non appare una scelta ragionevole perché i problemi per i cittadini (in particolare per i lavoratori) rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale che resta comunque una delle priorità assolute per il ministro”, si leggeva in una nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
A un anno dall’introduzione il Comune di Bologna ha diffuso però i dati raccolti nel 2024 per confrontali con quelli del 2022 e 2023 e il bilancio aveva fatto emergere numeri che hanno messo a tacere le polemiche: per la prima volta dal 1991 nessun pedone ha perso la vita sulle strade di Bologna. Non solo, anche altri indicatori hanno mostrato il segno “meno”: i pedoni travolti dalle auto scendono del 16%, gli scontri stradali rilevati dalla polizia locale sono scesi del 13 per cento, i feriti dell’11 per cento e i casi più gravi, quelli da codice rosso, sono crollati del 31 per cento. I morti complessivi nelle strade del capoluogo nel 2024, le vittime della strada, sono state dieci: un numero, per quanto sempre tragico, in calo del 49 per cento.
L’obiettivo è quello di ridurre l’alta velocità, ridurre il numero di incidenti e di vittime, dare più sicurezza a pedoni, ciclisti ma anche agli stessi automobilisti. “Abbiamo un’emergenza in materia di sicurezza stradale – spiega l’assessore alla Mobilità Eugenio Patané –. Gli incidenti sono aumentati e servono provvedimenti incisivi per diminuire le vittime. Roma diventerà una città a 30 all’ora, almeno in alcune aree strategiche”. Oltre al Centro Storico, le prime 50 strade urbane coinvolte nel piano includono vie di quartieri come Centocelle, Monteverde, Balduina, Pigneto e zone residenziali come via di Villa Ada e viale Agosta.
A novembre entreranno gli 11 dispositivi Vista Red già installati agli incroci più pericolosi per sanzionare chi non si ferma al semaforo rosso. Altri 15 incroci saranno dotati di telecamere. A luglio sono terminati i lavori su alcuni punti neri della via Cristoforo Colombo tra cui piazzale Agricoltura, via Wolf Ferrari-via Pindaro, via Federici-via Padre Semeria e via Canale della Lingua. Altri 60 nuovi apparecchi Autovelox fissi e mobili si aggiungeranno ai venti già attivi e in uso dalla Polizia locale.
l'Unità